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#1 |
Utente Junior
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Messaggi: 1
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![]() Gentili.. appassionati di astronomia,
mi sono iscritto a questo forum perchè da molto tempo ho una domanda da fare sull 'universo ..... già Insomma , anche oggi leggo che si è osservato un oggetto distante miliardi di anni luce dalla terra e si dice che , data la velocità della luce, si osserva l'oggetto come era alla nascita dell'universo , o giù di lì . Ma d'altra parte si dice che l'universo è in espansione , che è nato dalla singolarità del big bang ,che all'inizio era tutto concentrato in un punto ... bla bla ecc ecc allora come poteva all'inizio dell universo esistere quell 'oggetto che osserviamo e diciamo di milardi di anni vecchio , cioè nato quando è nato l'universo stesso ? se la luce che ci proviene ci ha messo miliardi di anni ad arrivarci , vuol dire che miliardi di anni fa era lì dove lo vediamo ora, l'oggetto, e chissà dov'è adesso e quindi milardi di anni fà l'universo non è nato da un big bang. Prego rispondetemi e chiaritemi i dubbi ![]() ![]() Saluti |
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#2 | |
Utente Senior
![]() ![]() ![]() Data di registrazione: Mar 2008
Ubicazione: Acireale
Messaggi: 198
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Dov'e' adesso? Esattamente e rispettivamente data l'espansione, in una posizione ,,relativa alla velocita'. Noi non vediamo l'esplosione del Big Bang, di questa ci arrivano solo informazioni indirette e la radiazione di fondo,considerata come il residuo termico del big bang,, quello che vediamo sono oggetti che solo molto dopo si sono formati.Se si afferma che quell'oggetto e' nato quando e' nato l'universo stesso, si commette un errorre, in quanto il big Bang, scaturisce da un puntino di materia con densita' infinita, delle dimensioni di un atomo, le galassie e tutto il resto oggi osservabili nascono in un secondo tempo.
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"Nell'opinione che Dio esista, vi sono tante difficoltà; in quella contraria, solo assurdità" (Voltaire)
Ultima modifica di mak 2000 : 25-09-08 15:03. |
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#3 |
Utente Esperto
![]() ![]() ![]() ![]() Data di registrazione: Aug 2008
Ubicazione: Finalmente a casa!
Messaggi: 1,674
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![]() Posta dei lettori di un Coelum di qualche anno fa forse 2001, veniva chiesto qualcosa di simeile a quello che chiedi tu. In particolare come era possibile che in alcune foto di Hubble di regioni distanti 12/13 miliardi di anni luce (stime ovviamente non del lettore) si potessero vedere galassie a spirale perfettamente formate. In un universo giovane quindi abitavano galassie adulte...
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Norax http://giusepperuggiero.over-blog.com/ Ultima modifica di Norax : 25-09-08 14:59. Motivo: errore di battitura |
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#4 | |
Utente Senior
![]() ![]() ![]() Data di registrazione: Mar 2008
Ubicazione: Acireale
Messaggi: 198
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Sino ad oggi si pensava che le galassie si formassero con l'accumulo graduale di stelle, e che quindi le galassie piccole precedessero quelle grandi, teorie che quindi vanno riviste.
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"Nell'opinione che Dio esista, vi sono tante difficoltà; in quella contraria, solo assurdità" (Voltaire)
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#5 |
Utente Super
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Data di registrazione: Dec 2005
Ubicazione: Torino
Messaggi: 7,801
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![]() Ti rispondo anche io anche se in realtà ne so peggio di te (l'errore grammaticale è voluto) se i tempi non coincidono lo si deve alla teoria cosidetta "inflazionistica".Pare che ci sia stato un momento di inflazione,proprio come quando c'è inflazione nel costo della vita che invece di aumentare i prezzi che ne so dell'1% stimato te li trovi chissà per quale motivo aumentati del 5%.Si nell'universo ,pare, ci sia stata un "inflazione".
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#6 |
Utente Junior
![]() Data di registrazione: Apr 2004
Messaggi: 417
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![]() Uhn secondo me lui parlava di galassie distanti un numero di anni luce superiore al numero di anni di vita dell'universo
difatti però l'universo ha tra i 15 e i 13 miliardi di anni e non sono state osservate galassie o quasar distanti più di 12-13 miliardi di anni luce quindi non stiamo osservando oggetti più antichi dell'età dell'universo |
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#7 |
Messaggi: n/a
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![]() E già, il buon vecchio paradosso degli orizzonti in espansione, una della tante oscene amenità partorite dal ventre del Big Bang!
Date un'occhiata a questo mio vecchio breve intervento, post n 5, forse vi chiarirà le idee, forse ![]() ![]() http://www.trekportal.it/coelestis/s...ead.php?t=1625 |
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#8 |
Utente Junior
![]() Data di registrazione: Jul 2008
Ubicazione: Acerra(NA)
Messaggi: 113
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![]() Però io non capisco come nonostante esistanp delle incompatibilità con la teoria del Big Bang perchè si ostianano a difenderla??
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La cosa più incomprensibile dell'Universo è che esso sia comprensibile. Albert Einstein Osservo con: Pentax 10x50 XCF |
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#9 | |
Utente Junior
![]() Data di registrazione: Dec 2006
Messaggi: 158
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![]() Quote:
Cui si aggiunge, sempre secondo me, il non trascurabile fatto di avere a disposizione uno strumento per lavorare, il redshift come indicatore di distanza, che permette di aggiungere la “profondità” ad un cielo che altrimenti resterebbe, oltre certi limiti, inevitabilmente spiaccicato sulle due dimensioni della sfera celeste lasciando il povero uomo solo con un insopportabile senso di impotenza di fronte all'infinito. ![]() |
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#10 | |
Messaggi: n/a
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![]() Pur quasi del tutto sconosciuta, Alfvén svolse una critica vasta e profonda della cosmologia moderna da un punto di vista metodologico e la situò in un contesto storico che lui definì come pendolo cosmologico. Un'idea storica quindi, che va ben oltre i semplici interpreti , che puoi anche considerare una risposta diretta alla tua domanda. L'idea è che la cosmologia da millenni ha oscillato tra una prospettiva scientifica ed una mitologica. Ai miti arcaici legati direttamente all'origine stessa della civiltà umana, succedette l'impulso scientifico (in senso più attuale) degli Ioni e dei primi greci, ma poi il pendolo oscillò di nuovo verso il mito di perfezione matematica di Tolomeo e Platone, che poi finì col mescolarsi coi miti creazionisti tardo cristiani. Alla fine del medioevo nei secoli XVI-XVII ci fu un rinascimento in senso scientifico della cosmologia, fino al revival mitologico del ventesimo secolo. Ora ci troviamo in una fase di passaggio in cui il pendolo sta tornando verso una cosmologia più legata alla realtà, attraverso una critica profonda di questa cosmologia mitologica dominante e la battaglia per una cosmologia più prettamente scientifica. Alfven spiegava l'approccio mitico dei cosmologi moderni con il fascino irresistibile che esercita su di loro la perfezione di un modello matematico. E chi può dire che sbagliasse! ![]() Siamo insomma in presenza di due visioni opposte e contrarie del mondo, quella tanto per intenderci del Credo quia absurdum di Tertulliano opposto al cartesiano De omnibus est dubitandum. Magari! ![]() Ma vorrei concludere degnamente con le parole originali del grande Alfven: "The difference between myth and science is the difference between divine inspiration of ‘unaided reason’ on the one hand and theories developed in observational contact with the real world on the other. [It is] the difference between the belief in prophets and critical thinking. To try to write a grand cosmical drama leads necessarily to myth. To try to let knowledge substitute ignorance in increasingly large regions of space and time is science". E il pendolo continuerà ad oscillare per sempre, per dirla coi latini; nihil sub sole novi ![]() Ultima modifica di Eremita : 29-09-08 21:30. |
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